Il Lean può aiutare e molto: può creare quel salto di prestazioni che consente all’impresa di competere con i sempre più agguerriti concorrenti a livello mondiale. Ovviamente gli aspetti organizzativi entrano pesantemente in gioco e vanno focalizzati attentamente, avendo cura di evitare la paralisi da analisi. L’approccio Lean basato sulla semplicità e rapidità, può essere molto efficace se applicato nell’area giusta e nel modo giusto.
E il modo giusto deve tenere conto innanzitutto delle Persone (con la P maiuscola).
Parlando di approcci metodologici, il vero punto fermo è nella reale capacità di apprendere, assimilare ed applicare concretamente l’approccio Lean.
L’errore che maggiormente ricorre nelle fasi iniziali dei progetti di riorganizzazione è:
Ciò essenzialmente deriva dalla continua ricerca dell’efficienza, proposito assai nobile ma vano se prima non si garantisce efficacia, chiarezza e semplicità organizzativa.
Prima di teorizzare nuovi principi guida e proporre "nuovi" mirabolanti strumenti operativi, occorre passare realmente dalla visione tradizionale a quella Lean.
Questo non è solo un cambiamento nello svolgere alcune attività ma è soprattutto un profondo e diffuso cambiamento culturale che deve essere acquisito e metabolizzato da tutti i livelli aziendali e trasformato in un modus operandi quotidiano che ha le seguenti caratteristiche:
Sottovalutare l’impatto sulle risorse umane e sulla cultura aziendale non creerà il terreno fertile per radicare il nuovo approccio e ciò provocherà nei fatti, dopo l’entusiasmo iniziale, sia un fenomeno di regressione, una sorta di ritorno al passato, sia lo spreco derivante da una formidabile occasione sostanzialmente perduta.
Pertanto:
E' fondamentale farsi capire perché la comunicazione è un aspetto da curare tanto quanto il flusso, la realizzazione dei supermarket, l’implementazione del Kanban o altri aspetti tipicamente hard che caratterizzano la metodologia Lean Thinking.