LEAN HEALTHCARE


Il quadro di riferimento odierno: un paradigma in crisi e un struttura costi difficilmente sostenibile.

I costi legati alla sanità in rapporto al PIL sono, nel 2009, pari all’8,7%.  La spesa per la sanità risulta essere di gran lunga quella più importante nel bilancio di ciascuna regione italiana, virtuosa o meno che sia.

Le cause principali che pesano sull’aumento percentuale dei costi sanitari sono:

  • L’allungamento della vita media (per fortuna!)
  • I costi del personale sanitario
  • Il costo per l’acquisto dei macchinari ed il rifacimento delle strutture ospedaliere
  • I costi assicurativi
  • L’aumento del costo delle terapie
  • Gli sprechi, di qualunque natura essi siano

Benché risultino come costi, le prime 5 cause sono difficilmente riducibili in termini economici. Ricordiamoci che non stiamo parlando di un’azienda manifatturiera o di servizi dove l’imperativo è ridurre i costi per fare soldi, ma del mondo sanitario dove l’imperativo è la guarigione e la salute del paziente!Di sicuro però la sesta causa, gli sprechi, è assolutamente presente e deve essere debellata dal mondo sanitario come una malattia da un paziente.

Perché parlare di lean healthcare?

Quando si parla di lean, gli addetti ai lavori associano subito il termine a produzione (lean production), perché proprio nel mondo produttivo / manifatturiero è nata questa metodologia di recupero degli sprechi.

Tuttavia, essendo una metodologia che pone al centro il cliente e la sua soddisfazione, parimenti può essere mutuata per il mondo della sanità e degli ospedali che pone al centro il paziente e la sua salute.
La filosofia lean pone al centro l’eliminazione degli sprechi (ovvero tutto ciò che non porta beneficio al cliente) focalizzandosi sulle attività non a valore all’interno dei processi aziendali. Facciamo un parallelo nel mondo della sanità:
un paziente viene visitato da un dottore, poi effettua una radiografia ed infine un prelievo del sangue. Queste sono tutte attività a valore, servizi che consentono al paziente di essere curato efficacemente.
Nel mentre però il paziente deve fare coda in accettazione, aspettare due settimane i risultati della radiografia e altre due per  quelli del prelievo. Dalla prima volta che è andato in ospedale, al momento in cui ha ricevuto l’esito positivo dei suoi esami, è passato circa un mese. Il tempo in coda, le attesa, i viaggi verso l’ospedale sono tutte attività non a valore e fonte di stress per il paziente.
Perché così tanto? Per via degli sprechi insiti nei processi.  Di qui la necessità del miglioramento dei processi ospedalieri.

Il modello di implementazione per un progetto di recupero di efficienza nel mondo ospedaliero ricalca la stessa metodologia affermatasi con successo nel mondo manifatturiero:


  • Check iniziale e mappatura del flusso dei processi interni
  • Individuazione delle aree di spreco
  • Generazione delle idee di miglioramento e prima misurare degli indicatori principali
  • Implementazione del miglioramento
  • Valutazione quantitativa dei benefici creati
  • Consolidamento del miglioramento tramite monitoraggio degli indicatori e dell’attuazione delle best practice 

Così come in azienda, al pari nel mondo ospedaliero possono e devono essere messi in campo tutti quegli strumenti che hanno reso il lean thinking (in questo caso lean healthcare, ovvero il recupero di efficienza nel mondo della sanità) la metodologia principale di attacco agli sprechi e riduzione costi:

e via dicendo sono solo alcuni degli strumenti / indicatori che la lean healthcare ha preso in prestito dal mondo manifatturiero per vincere la sfida di garantire il miglior servizio possibile al paziente/cittadino al minor costo possibile per il contribuente/cittadino.